E la demo finisce. E noi con lei.
Non sappiamo se esiste più di un finale, per lo meno al momento, ci sta che Capcom magari tramite qualche aggiornamento aggiungerà qualcosa, perchè cè un certo oggetto che...nella demo non serve a niente. Vi ricordate il dito del manichino dalla demo di Resident Evil VII? Ecco, qui cè un ciondolo, che dice proteggere dalle forze del male. Serve a qualcosa? Servirà a qualcosa? Chi lo sa, per adesso l'unica cosa che possiamo fare è lasciarvi alle nostre considerazioni finali.

Siamo rimasti pienamente soddisfatti da questa demo, siamo stati col fiato sospeso fino all'ultimo, e spero che questa sorta di racconto-articolo vi abbia potuta dare anche soltanto la metà delle sensazoni provate da noi mentre giocavamo. Abbiamo letto online di varie lamentele, perchè la gente si aspettava tutt'altro, ma noi sapevamo già a cosa andavamo incontro, e magari è per quello che siamo rimasti pienamente soddisfatti. Ma della cultura dell'hype e di come sia sbagliata ne parleremo meglio in un articolo dedicato.
Maiden rappresenta in piano ciò che ci aspetterà con Village, è una demo atta al buttarci nel mood del gioco, con i suoi luoghi tetri e oscuri, sporchi e pieni di cose macabre, il tutto condito da 60 frame marmorei (abbiamo fatto diverse run per vedere di scoprire a cosa serviva la collana e non abbiamo mai avuto un singolo calo  a schermo) una gestione del ray tracing fenomenale (a livello di luci per lo meno, chissà se nella versione finale del gioco le ombre saranno dinamiche o no) e un audio 3d spaventoso. Siamo convinti che se avessimo sfruttato le Pulse saremmo risuciti a capire addirittura a che distanza si trovavano i rumori da noi sentiti, e chissà se per l'uscita del gioco non riusciremmo per davvero a mettere mano su un paio di Pulse.
Quindi si, Maiden è promossa a pieni voti, e rimaniamo in trepida attesa per la seconda demo, che a quanto pare sarà molto più succulenta a livello di gameplay e chissà se magari riusciremo addirittura a giocare il prologo del gioco.
Ottimo lavoro Capcom, non c'è che dire.